Marvel IT presenta
#87 – Dall'alba al tramonto
di Fabio Furlanetto e Mickey
4 A.M.
Ravencroft Institute
I Sinistri Sei - o meglio, alcuni membri della loro
formazione in itinere - hanno attaccato il più famoso manicomio criminale della
Grande Mela con l'obiettivo di far evadere Lizard. Erano sul punto di portare a
termine la loro missione, grazie soprattutto all'apporto di Electro. L'unico
ostacolo che si frappone tra loro e la vittoria risponde al nome di Frances
Barrison.
Un tempo nota come Shriek, la mutata dagli eclettici poteri sonici è ormai il
baluardo dell'istituto psichiatrico, da quando la dottoressa Kafka l'ha presa
in cura e salvata. Nel buio del corridoio, la sua pelle d'avorio si staglia,
quasi luccicando per le energie che l'attraversano.
-Siamo quattro contro una, signora Cullen
- risponde sfrontato Maxwell Dillon. Nessuno coglie la sua citazione a Twilight e, con il senno di poi, ne è
contento.
-Io sento solo due avanzi di galera - si avvicina la donna, di cui ora si ode
solo la voce nel buio. Sta trattenendo le sue facoltà per rimanere il più
possibile invisibile.
-Riaccendi le luci, Max - bisbiglia Shocker.
Dillon annuisce e poggia una mano al muro, ripristinando con un gesto il
sistema elettrico. L'anziano Avvoltoio è privo di sensi, lontano da loro, messo
knock-out dal primo attacco a sorpresa. La circostanza li stupisce poco, meno
della seconda scarica sonica.
-Troia... i miei timpani.... - lamenta Electro, rialzandosi.
Hermann Schultz ha solo barcollato e si è già ripreso. Il suo costume
trapuntato, tanto vituperato, lo rende il meno vulnerabile a questo tipo di
attacco. Improvvisamente, però, i suoi dubbi sulla missione si acuiscono. Gli
torna alla mente l'omicidio a sangue freddo di una guardia da parte
dell'Avvoltoio.
Non sa che Shriek sta utilizzando il versante empatico del suo potere per
destabilizzarli, anche se il suo occhio è lì a brillare per dimostrarlo. E la
donna ne approfitta per investirlo con l'ennesima salva di suono concentrato
che, seppur non lo rende poltiglia come potrebbe, lo scaraventa fin agli
antipodi del corridoio, fino a schiantarlo contro il muro.
Per riacquistare il vantaggio perso, Maxwell Dillon tocca ancora il muro per
spegnere tutte le luci. Crepita, pronto a contrattaccare, quando si blocca al
baluginio di due occhi rossastri nel buio e di una sfilza di denti bianchi e
acuminati, dietro la sua avversaria.
In un balzo una possente lucertola umanoide atterra Shriek contro il pavimento.
Un centinaio di chili di muscoli e scaglie premono sulla sua schiena; Lizard
mostra tutte le sue zanne, rendendo ben chiaro a tutti i presenti che questa è
la sua preda.
-E’ tutta tua, amico, davvero – chiarisce Electro, alzando le mani e facendo un passo indietro.
-Connors..? Tutto qui quello che sai fare? Ho avuto ragazzi più violenti di te – lo sfida Shriek, il cui corpo sta emanando così tante vibrazioni soniche da far tremare il pavimento.
Lizard solleva imperterrito un braccio, pronto a calarlo per affondare i propri artigli nella carne...ma si ferma, portandosi le mani al collo e contorcendosi dal dolore.
-Basta
così. Electro – ordina il Dottor Octopus; il suo sottoposto obbedisce
scagliando una scarica elettrica addosso a Shriek, che urla per il dolore.
Lizard
scuote la testa per riprendersi; afferra il collare, ma tutto ciò che ottiene è
un’altra scarica di dolore. Si alza in piedi, guardando il Dottor Octupus
dall’alto al basso ma senza osare attaccare.
Poi
rivolge lo sguardo verso il corpo di Shriek, facendo un passo verso di lei.
-No.
Andiamo – continua Otto Octavius. Questa volta non c’è bisogno dello shock
neurale: Lizard emette un suono gutturale di protesta, ma lo segue. L'Avvoltoio
si rialza a fatica e, pur stordito dallo scontro e da ciò che si è perso, si
trascina al seguito del gruppo, aiutato da Electro.
Solo Shocker si attarda, lanciando un ultimo sguardo al caos che si sono
lasciati alle spalle.
8 A.M.
Redazione del Daily Bugle
Robbie Robertson è abituato a sentire le urla del proprio editore a due piani
di distanza, ma questa volta qualcuno sta facendo del proprio meglio per
tenergli testa. E la giornata è appena iniziata.
-Non
puoi togliermi il servizio!!! – sta protestando Betty Brant.
J.
Jonah Jameson preme un pulsante sul telefono della sua scrivania:
-Gloria!
Che interno ha la sezione annunci di lavoro?
-455, signor Jameson – risponde la sua
segretaria, che non avrebbe avuto bisogno dell’interfono grazie al tono di voce
tonante del suo capo.
-Bene,
allora passameli perché non c’è più bisogno di un editore, visto che a decidere
tutto è una giornalista che non ha idea di quanto poco interessa al pubblico di
un criminale di quart’ordine come Shocker!!!
-Herman
era collegato a qualcosa di grosso, Jonah, non lo hanno fatto evadere per
niente!
-Certo
che no! Lo hanno fatto uscire per rapinare qualche banca o rapire la figlia del
sindaco o una di quelle stupidaggini che fanno quegli idioti in costume!!! Cosa
vuoi che...
-Jonah
– attira la sua attenzione Robbie. E’ l’unico a non aver mai avuto bisogno di
alzare la voce per poter parlare con J. Jonah Jameson.
-Robbie,
non metterti in mezzo, sarai anche Editor-In-Chief ma...
-Ho
appena finito di parlare con Mercado. Un suo informatore al Ravencroft ha visto
Shocker durante l’assalto.
Betty
Brant incrocia le braccia; con la sua espressione ed il mezzo sorriso, non c’è
bisogno di aggiungere “te l’avevo detto”.
-Hrmpf!!!
Cosa vuoi, una medaglia!? Mercado è ancora impegnata con l’inchiesta Mace, che
interessa ai lettori molto più di una lucertola a piede libero.[i] Gloria!!!
-Sì,
mister Jameson?
-Chiamami
Parker!!! Mi serve materiale su quell’evasione!!! Betty, la storia è Lizard,
non il tuo amichetto che se ne va in giro con una trapunta in testa, intesi!?
La reporter inarca le sopracciglia, ma decide di lasciar cadere l'allusione e
incalza su un altro fronte:
-Che
mi dici di Octavius? Se si è dato di nuovo al crimine, farà notizia.
-A
chi interessa un ciccione fuori di testa!? La gente vuole vedere mostri verdi
in pantaloni viola!!! Le nostre vendite sono calate da quando Hulk non si fa
più vedere in giro!!! Gloria!!! Chiamami il Generale Ross e digli che se non mi
procura un’intervista con Banner si ritroverà con un nuovo titolo sui giornali
di domani: “Bruce Banner, bomba ad orologeria” !!!
Betty Brant non ha mai rimpianto meno i tempi in cui era lei la segretaria di
JJJ.
9 A.M.
Ravencroft Institute
Licenziato
come professore, Peter Parker è solo in attesa che riparta il suo programma di
dottorato. In questi giorni si riunirà il consiglio di facoltà che deciderà
parte del suo destino nell'università, perciò tutti gli hanno consigliato di
continuare la sua ricerca sia per non perdere ulteriore tempo sia per
dimostrare al nuovo Preside che è un elemento diligente.
In barba ai consigli dei colleghi, stamattina ha indossato il costume da
Uomo Ragno e si è fiondato al suo manicomio "preferito", dopo
l'allarmata convocazione della sua psichiatra di fiducia. Ci sono vantaggi a
non dover timbrare nessun cartellino, no?
-Grazie di essere venuto subito - lo accoglie Ashley Kafka, nella discrezione
del proprio studio.
-Non abbastanza presto: se fossi stato di ronda stanotte... E per dirla tutta,
sono qui anche per esigenze lavorative: mentre venivo, mi hanno chiamato dal
Bugle per farmi coprire la vicenda. Probabilmente si farà vedere anche Betty
Brant.
-Capisco. Ho fiducia nella tua discrezione.
-Raccontami quello che è davvero successo - le chiede Testa-di-tela, mettendosi comodo aderendo alla parete.
-Quindi erano... quattro membri dei Sinistri Sei, e ne hanno liberato un
quinto... Abbiamo lasciato Otto a piede libero, e questi sono i risultati.
-Non è colpa tua – dice Ashley.
-Non ho detto che lo
penso.
-Non ce n’è bisogno.
Peter, hai dato ad Octopus tutte le possibilità di questo mondo di redimersi;
quell’uomo ha problemi e non ha mai accettato di farsi davvero aiutare.
-Ed è anche
estremamente pericoloso. Quello che non capisco è perché Octopus avrebbe dovuto
reclutare... Lizard? Nello stato in cui si trova ora, poi..? La sua
intelligenza quando è in forma rettile è sempre stata altalenante, ma non l’ho
mai visto come giocatore di squadra.
-Perdonami ma è l'ultimo dei miei pensieri. C'è scappato il morto, ho degli
uomini in ospedale e i federali con il fiato sul collo...
-Scusami, ragionavo ad alta voce. E stai tranquilla per i federali: tutti sanno
che ti dedichi anima e corpo a questo posto, sei insostituibile. Dimmi solo:
non hanno preso anche il Camaleonte?
-No, stranamente Dimitri è ancora nella sua cella. Anche se ultimamente è molto
silenzioso...
-Ottimo. Porterai i
miei auguri a Whelan, la Barrison e gli altri ragazzi?
-Spero che Edward si rimetta presto per poterlo fare... e spero che Frances si
riprenda. E' rimasta scossa da quello che è successo ed è sparita.
-Dopo una nottata così, chiunque si merita almeno una giornata di pausa. Io,
invece, non posso riposarmi. Lasciami fare qualche foto, poi approfitterò della
giornata libera per setacciare la città. Octopus non deve sfuggirmi.
1 P.M.
Porto di New York,
Molo 4
A bordo della CS Marie Curie
-Mi avete già detto della storiella di quel Poe e della "lettera
nascosta", ma... io continuo a sentirmi troppo allo scoperto su una barca,
a pochi passi dall'ex base dei Fantastici Quattro - commenta l'Avvoltoio, dopo
essersi accomodato nella nave posacavi “Marie Curie”. Le sue vecchie ossa
stanche reclamano riposo.
-Io continuo a pensare che sia una figata pazzesca - gli ribatte Electro.
L'ambiente gli è molto congeniale.
-E ne è, appunto, l'ex base. A proposito dei Fantastici
Quattro, ne approfitto per comunicarvi che Reed Richards prenderà in consegna
Quicksand. Tieniamoci pronti a prelevarla nel tragitto verso il Four Freedoms
Plaza.
-Quicksand? Una donna? Siamo scesi così in basso, pur di trovare un sostituto a
Marko? Quasi rimpiango di aver messo il veto sul Camaleonte.
-Toomes, dopo la deplorevole figura che avete fatto voi tre stanotte per
mano di una donna, questa è l'ultima obiezione che sono pronto ad ascoltare -
lo zittisce Octavius - Ti ricordo anche a chi è intitolata la mia nave.
Quicksand, inoltre, è una scienziata migliore di tutti voi messi insieme. Oltre
ad essere particolarmente potente.
-Perlomeno non dovremo darle da mangiare come con lui - ironizza Maxwell Dillon
all'indirizzo di un insofferente Lizard, scortato da un manipolo di Octobot e
tenuto a bada dal collare a scariche neurali. - A proposito, ci sono una cucina
e una dispensa qui sopra, vero? Sto morendo di fame.
-Lasciatemi lavorare e il dottor Connors sarà presto pienamente a proprio agio.
-Lo spero, Otto. Questa non è una
obiezione - mette le mani avanti, a parole e nei fatti - ma ora come ora penso
sia un tantino pericoloso tenerlo con noi, né sono sicuro che obbedirà agli
ordini. Non è un cagnolino, anche se in questo momento ci si atteggia.
-Può
tornare umano, Octopus? O potrebbe succedere quando meno ce lo aspettiamo,
magari durante uno scontro? - osa ancora parlare l'Avvoltoio, in un tentativo
di dimostrare che ha ancora una propria autorevolezza, in quanto veterano del
gruppo.
In tutta risposta, Otto li fulmina con lo sguardo e si rivolge al quinto membro
del gruppo, pensieroso e in disparte:
-Hermann, non vuoi unirti anche tu ai tuoi amici nel mettere in dubbio le mie
valutazioni?
-No, grazie, Doc, potete fare come vi pare per quanto mi riguarda, non sono io
il cervellone del gruppo...
-Mmm. O non hai interesse per il destino della squadra, o non hai spina dorsale
per porre obiezioni, o non hai abbastanza cervello per avere uno spirito
critico. In tutti questi casi, sei sicuro di avere la stoffa per fare ancora
parte dei Sinistri Sei?
-Lo lascio decidere a te. Ora scusatemi, ma il bagno mi reclama.
-Attento a non inquinare il porto, cagasotto - lo sfotte Electro, ma Shocker
non gli dà peso.
Chiuso al sicuro nella ritirata, estrae il suo cellulare e manda un sms a Betty
Brant:
<incontriamoci, è importante>
6 P.M.
Tra i tetti di Manhattan
Peter
Parker ha sicuramente passato periodi peggiori, eppure ha la sensazione che
niente stia andando come dovrebbe, né sul fronte lavorativo né sul fronte...
supereroico. Ieri sera era con Catalyst sulle tracce di Quicksand e aveva
pensato di aver trovato un indizio che collegasse Otto Octavius e il
Coordinatore. Poche ore dopo, il dottor Octopus è tornato clamorosamente in
azione. E' stato un vicolo cieco oppure Otto sta volutamente mescolando le
carte per confondere le idee? Non appena Mr. Fantastic avrà liberato Quicksand
dal suo stato cristalizzato, perlomeno potrà essere torchiata e si potrà avere
qualche risposta.
Nel frattempo, però, in mano non ha niente se non enigmi. Tra mattino e
pomeriggio, ha sprecato una quantità inusitata di fluido per ragnatele, in giro
per la città, ma nessuna traccia dei Sinistri DalNumeroImprecisato. Che si siano fatti vedere durante la pausa
pranzo, mentre si rifocillava e mandava il materiale sull'evasione al Daily
Bugle?
La frustrazione monta, a un livello tale che ha bisogno di sfogarla... contro
qualcuno che se lo meriti.
7 A.M.
Osborn Chemicals, spogliatoio del personale
L'ultima volta che l'Uomo Ragno ha parlato con il vecchio Goblin risale a più
di un anno fa, davanti alla tomba di Harry, quando il suo arcinemico conosceva
ancora la sua identità segreta e gli aveva provocatoriamente proposto di
nominarlo tra i propri eredi.[ii] span> Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i
ponti: Norman Osborn ha dimenticato il suo segreto, si è ammalato, è stato
complice del sanguinario dio-ragno Omm, è guarito e ha rinunciato alla
presidenza delle sue industrie, accontentandosi di esserne un azionista e
tornando a farne il supervisore scientifico.
E in giro
è comparso un nuovo Goblin che si atteggia a violento vigilante.
Nonostante
tutto quello che è successo, nonostante cerchi di dimostrare al mondo che sta
mettendo la testa a posto, un rigurgito acido risale nella gola di Peter ogni
volta che il suo sguardo si posa sui connotati di Norman. Motivo per il quale
ha rimandato questo incontro il più possibile.
-Oh.
Questa seccatura era inaspettata - commenta Osborn, quando richiude il proprio
armadietto, si volta e si ritrova l'Uomo Ragno appeso a testa in giù sul soffitto.
-Salve, signor Osborn. Dobbiamo parlare - si annuncia
l'arrampicamuri, con i toni più distaccati e la voce più grave che riesce ad
emettere.
-Mi dai del lei, Spidey? Dopo tutto quello che abbiamo passato..? – lamenta
Norman, mentre prende il telefonino, pronto a chiamare aiuto, ma un filo di
ragnatela glielo sottrae.
-Non c'è bisogno di chiamare la sicurezza... non ancora. Sa bene che
abbiamo molte cose da chiarire, prima.
L'ex
padrone dell'azienda si schiarisce la gola, si sistema la giacca e si accomoda
su una panca, ostentando improvvisamente una certa flemma.
-Suppongo
di sì. Perlomeno, mi aspettavo una visita dopo la baraonda del tempio di Omm.
-Non si
tratta più di quelle buffonate. Qui parliamo della città, infestata da gente
senza scrupoli... e che potrebbe essere legata a te - dice il
tessiragnatele, balzando dal soffitto al pavimento con una capriola e
imponendosi davanti alla sua nemesi, a braccia conserte.
-Se ti
riferisci al nuovo Goblin, ho già rilasciato dichiarazioni in cui ne ho preso le distanze e ne condanno
la sua attività.
-A parole
siamo tutti bravi. Dimostrami che non sei coinvolto-Non
saprei come e, ad ogni modo, non è a te che devo rendere conto.
-Lasciati
analizzare il sangue. Ti sei ripulito, ma chi mi assicura che non tu abbia
riassunto il siero di Goblin? E questo non vale solo per il folletto verde...
vale anche per il Coordinatore. L'ho affrontato e... i suoi poteri, il suo
modus operandi... mi ricordano te.
-Sono lusingato che, dopo tutto questo tempo, tutto ruoti ancora
attorno a me, arrampicamuri.
-A San
Francisco è comparso anche un nuovo Hobgoblin. [iii]
-Sul
dono dell'ubiquità ci sto lavorando...
-Qui le
battute le faccio io. Primo: non credo alle coincidenze. Anche se non dovessi
essere coinvolto in prima persona, tecnologia legata ai Goblin si sta
diffondendo fin troppo. Su che cosa stai lavorando ultimamente?
-Se rispondessi,
sarebbe spionaggio industriale.
Il bluff
non ha funzionato: secondo le informazioni che ha raccolto, l'arrampicamuri sa
già che una fuga di notizie dell'FBSA e un qualche coinvolgimento di Roderick
Kingsley hanno dato vita al nuovo Hobgoblin della costa ovest. Meglio comunque
non escludere nessuna opzione.
-Secondo:
non credo più alle redenzioni... non oggi. Ho dato una chance al dottor
Octopus... che lo aveva assunto nella tua azienda... e
stanotte è tornato a dare fastidio.
-Già,
triste vicenda. Ho letto l'articolo dei tuoi amici Parker e Brant...
Spidey
non riesce a non trasalire quando si sente nominare in quel modo e torna subito
all'attacco, sollevandolo per il bavero:
-Non credere di ingannarmi,
Osborn, perché ti terrò d'occhio come non mai.
-Sarà
divertente denunciarti per stalking. Ora, se non ti dispiace, dopo una giornata
di lavoro e dopo una visita così spiacevole, ho bisogno di una serata di svago.
E buona fortuna con Goblin, il Coordinatore e il dottor Octopus.
Il
tessiragnatele lascia andare Norman, che si ricompone, prende la sua borsa, gli
lancia un ultimo sguardo di sfida e fuoriesce dalla porta.
E l'Uomo
Ragno dà un pugno al suo armadietto, lasciandovi il segno, prima di tornare a
casa dalla sua famiglia.
7.30 P.M.
Forest
Park, Queens
Dopo un
pomeriggio di passeggio e giochi con sua nipote, Anna Watson si prepara a
rientrare a casa.
-Andiamo,
gioia, mamma a momenti torna dalle prove- la tira dolcemente per la mano.
-Va
beeeene... ma c'è papà? - domanda candidamente la piccola May, mentre si
impiastriccia il visino con un cono gelato.
-Spero---
penso di sì- risponde laconica la donna. Si è domandata perché Peter non sia
rimasto a casa con sua figlia, dal momento che è stato licenziato, e non ha
voluto darsi una risposta.
In parte
le arriva da un'edicola fuori al parco. Troneggia la copertina di un'edizione
speciale del Daily Bugle che parla dell'evasione di Lizard.
In genere
Mary Jane le porta il giornale del giorno precedente, che i Parker ricevono in
abbonamento omaggio. Non ha voglia di aspettare domani per togliersi la
curiosità, né di spendere soldi inutili. Così, con una certa nonchalance si
accosta al chiosco e dà un'occhiata alla copertina. Il servizio è di Elizabeth
Brant e Peter Parker. La notizia la conforta, perché vuol dire che il marito di
sua nipote sta lavorando, nonostante tutto.
La
conforta meno dare una scorsa all'editoriale di J. Jonah Jameson, che spara a
zero contro tutti - comprese tutte le amministrazioni - per l'aumentato livello
di criminalità in città... e spara ancora a zero contro l'Uomo Ragno, perché
non c'è quando serve e perché è notoriamente un avversario dei super-criminali
coinvolti nell'evasione. E la cosa la disturba. Perché, dopo tutti questi anni,
dargli ancora la colpa di quello che succede in città o, paradossalmente, di
non avere il dono dell'ubiquità? JJJ non sa che il supereroe ha famiglia..!
Forse un
tempo anche lei si lasciava andare a questi atteggiamenti populistici e,
nonostante la sua netta contrarietà alla doppia vita di Peter, solo adesso che
conosce il segreto vede la questione sotto un'altra prospettiva...
-Signora,
il giornale costa un dollaro, se è così interessata - la rimprovera con il
maggior garbo possibile il giornalaio.
Se
potesse assistere alla scena, lo stesso Peter Parker sorriderebbe, al ricordo
di tutte le occasioni in cui si è sentito dire lo stesso, quando leggeva a
scrocco il giornale dopo averlo prelevato con una ragnatela...
10 P.M.
The Lusty
Leopard
Anche se
obnubilati da fiumi di alcol o da altre sostanze, l'attenzione di buona parte
degli avventori del night club viene attirata dall'arrivo, sulla soglia, di una
donna di colore, vestita con un tailleur e armata di una ventiquattrore. Non
l'abbigliamento più usuale per una femmina, da queste parti.
I più
ingenui fanno commenti sul fatto che si sia persa o abbia sbagliato guardaroba.
I più
paranoici temono sia un agente delle forze dell'ordine in borghese o giù di lì.
I più
pruriginosi ci provano.
-Ehi,
tipa, permetti una parola? Sei sola? E' un peccato... - biascica un bianco
alticcio e dal precario equilibrio. L'abbordata gli rivolge a malapena uno
sguardo, senza nemmeno voltare la testa. In tutta risposta, l'ubriaco le si
avvicina:
-Oh!
Guarda che non mordo... non fare la snob!
Non appena
l'alito di cocktail arriva alle sue narici, la nera estrae una bomboletta dalla
borsa e gli scarica in pieno viso una spruzzata di gas urticante.
-Aaaaargh!
Puttana negra! - urla il ragazzo, cercando di scappar via.
Un lento
applauso attira l’attenzione della donna, ed un altro uomo si avvicina. Indossa
una maglietta nera che mette ben in risalto i muscoli quando smette di battere
le mani ed incrocia le braccia.
-Brava, capisco perché il boss ti paga così tanto: quella roba sembra
pericolosa.
Il primo cliente è ancora a terra ad urlare e scalpitare; la
sicurezza del locale è già sul posto, ma all’arrivo dell’uomo con la maglietta
nera si sono fermati.
-Ce n’è anche per te se non tieni le debite distanze – si sbriga a
chiarire la donna.
L’uomo dalla maglietta nera sorride, afferarndole la mano. Potrebbe
strapparle facilmente la bomboletta, invece se la spruzza in faccia...o meglio
dentro la faccia: la sua testa è diventata una sfera d’acqua. Il composto acido
si scioglie all’interno dell’acqua, per poi riaffiorare sul palmo della mano
destra. L’uomo la contempla per un secondo, prima di appoggiare la mano sulla
parete: l’acido è così forte da iniziare a corroderla.
-Roba tosta davvero. Ci si potrebbe fare un sacco di soldi. Cos’hai
nella valigetta?
-Portami dal Coordinatore, Hydro-Man. Non mi paga abbastanza da
sopportare il tuo viscidume – protesta la donna, ritraendo la mano guantata e
scrollandola come se avesse toccato qualcosa di immondo.
Hydro-Man la lascia allontanare, e solo allora il poveraccio con la
faccia mezza sciolta riceve le prime attenzioni da parte degli uomini della
sicurezza. Hydro-Man avvicina uno di loro:
-Hey, tu, vieni qui. Cos’è che vuol dire “viscidume”?
La donna di colore alza gli occhi mentre si addentra guardinga nel
locale. Deve fare lo slalom tra tavoli di uomini in calore, palchetti rotondi
con spogliarelliste avvinghiate ai loro pali e cameriere in bikini. Scansa
tutto e tutti con la stessa aria di un visitatore in un reparto Malattie
Infettive.
Insospettabili
uomini d'affari la squadrano o le fanno commenti pesanti, mentre si strofinano
il naso dopo l'ultima sniffata di coca.
Finalmente
Hydro-Man la conduce in un lussuoso privée e, senza attendere, le mani guantate
della donna scostano la tenda che fa da spartiacque dalla baraonda fuoristante.
-Ahem.
Buonasera - si annuncia, con tutto l'aplombe di cui è capace.
-Ah,
dottoressa, finalmente - la saluta il Coordinatore, che con un discreto gesto
della mano fa capire subito alle ragazze che lo accompagnano e ad Hydro-Man che
devono lasciarli da soli. -Ero preoccupato per lei.
-Dovrebbe essere preoccupato per se stesso, signore - allude, mentre
si preme contro una parete per lasciar passare e uscire le prostitute.
-Lo so che lei non condivide i miei gusti...libertini, dottoressa, ma
non mi sembra che si sia lamentata troppo per la provenienza dei miei soldi.
-Quello che mi interessa è proseguire la mia ricerca. Indisturbata –
risponde la donna, appoggiando la valigetta sul tavolino. Il respiro del boss
si fa più rapido quando la apre per osservare le decine di fiale perfettamente
disposte in fila. Contengono un liquido verde.
Il Coordinatore si toglie il guanto sinistro ed inizia a sollevare la
manica della giacca, mostrando una serie di buchi da ago su tutto
l’avambraccio.
La dottoressa si volta per non guardare mentre il criminale si
inietta una delle fiale nelle vene.
-Si vergogna del suo lavoro, dottoressa? Guardi che successo! – si
vanta il Coordinatore, scattando in piedi: afferra il divano su cui era seduto
e con una mano sola lo scaglia attraverso la parete.
La donna osserva con calma i danni causati, senza scomporsi
minimamente.
-La formula non è ancora stabile. Abbiamo dovuto aumentare la dose
del 10% per mantenere gli effetti ed il suo comportamente ultimamente è
stato...erratico.
-Non sia troppo modesta, dottoressa. Il siero è perfetto. In effetti,
speravo che accettasse di focalizzare la sua attenzione su un nuovo progetto.
-Questo non era parte dell’accordo – protesta la donna.
In tutta risposta, il Coordinatore colpisce il muro con un pugno: la
sua mano affonda nel muro con facilità estrema. La donna deglutisce
rumorosamente.
-...ma sono disposta ad ampliare le mie vedute.
-Non avevo dubbi. Ha letto i giornali di oggi, dottoressa? – chiede
il Coordinatore, lanciandole una copia dell'edizione serale del Daily Bugle. In
prima pagina il titolo “LIZARD IN LIBERTA’!” -Quei pezzenti dei Sinistri Sei
hanno bisogno di fare tutta questa caciara per prendere gente dal Ravencroft...
dilettanti. Forse avrei dovuto chiedere al Camaleonte di uccidere Connors nel
sonno, che ne pensa dottoressa?
-Non è il mio campo – risponde secca la donna, cercando di restare il
più neutrale possibile.
-Comunque anche noi abbiamo bisogno di nuove reclute. Anche a costo
di crearne da zero.
-Coordinatore non vorrà seriamente...
-Si metta al lavoro, Dottoressa Stillwell. Mi serve un nuovo
Scorpione.
12 P.M.
Howard
Stark Memorial Hospital
L'orario
delle visite è finito da un pezzo, ma per Frances Barrison non è un problema,
oggi. Non aveva voglia di incontrare nessuno, nemmeno Malcolm McBride. Aveva
bisogno di schiarirsi le idee... e stanotte ha bisogno di stare tranquilla, al
capezzale di Edward Whelan, che non ha ancora ripreso i sensi dopo l'attacco
del dottor Octopus. Si sente in colpa per non averlo impedito e vegliarlo è il
minimo che possa fare per mettere a tacere la propria coscienza. Una serie di
sentimenti negativi, che pensava di aver superato grazie alla terapia della
dottoressa Kafka, sta tornando pericolosamente a galla.
Immersa
nei suoi cattivi pensieri, scatta come una gatta quando un'infermiera irrompe
nella stanza. La donna dalla pelle bianca sta per uscire dalla finestra, così
com'era entrata, ma la voce del paramedico la ferma:
-Shriek,
vuoi vendicarti?
L'ex
criminale si blocca e si volta. Nessuno la chiama più da tempo con il suo
vecchio nome di battaglia.
-Come
dice, scusi?
-Se vuoi,
puoi vendicarti dell'affronto del dottor Octopus e dei suoi accoliti.
-Come?
Cosa?
-Unisciti
a noi.
-Chi
sei!?
Improvvisame
nte, sotto la pallida luce della luna, i connotati della donna cambiano. E non
solo. Nella divisa, ora c'è Cletus Kasady a risponderle:
-Chiunque vuoi che io sia.
Per un
attimo, la testa di Shriek gira. Per un attimo, ha il sospetto di essersi addormentata
e di star vivendo un incubo.
-Cletus..?!
Il volto di Carnage cambia ancora, per prendere le più rassicuranti
fattezze di Ashley Kafka.
- No,
no... Dimitri... sei tu?!
Il
Camaleonte dribbla la risposta, facendo spallucce, e annuncia soltanto:
-Il
Coordinatore ha una proposta da farti.
CONTINUA !