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#87 – Dall'alba al tramonto

di Fabio Furlanetto e Mickey


4 A.M.

Ravencroft Institute

 

I Sinistri Sei - o meglio, alcuni membri della loro formazione in itinere - hanno attaccato il più famoso manicomio criminale della Grande Mela con l'obiettivo di far evadere Lizard. Erano sul punto di portare a termine la loro missione, grazie soprattutto all'apporto di Electro. L'unico ostacolo che si frappone tra loro e la vittoria risponde al nome di Frances Barrison.
Un tempo nota come Shriek, la mutata dagli eclettici poteri sonici è ormai il baluardo dell'istituto psichiatrico, da quando la dottoressa Kafka l'ha presa in cura e salvata. Nel buio del corridoio, la sua pelle d'avorio si staglia, quasi luccicando per le energie che l'attraversano.
-Siamo quattro contro una, signora Cullen - risponde sfrontato Maxwell Dillon. Nessuno coglie la sua citazione a Twilight e, con il senno di poi, ne è contento.
-Io sento solo due avanzi di galera - si avvicina la donna, di cui ora si ode solo la voce nel buio. Sta trattenendo le sue facoltà per rimanere il più possibile invisibile.
-Riaccendi le luci, Max - bisbiglia Shocker.
Dillon annuisce e poggia una mano al muro, ripristinando con un gesto il sistema elettrico. L'anziano Avvoltoio è privo di sensi, lontano da loro, messo knock-out dal primo attacco a sorpresa. La circostanza li stupisce poco, meno della seconda scarica sonica.
-Troia... i miei timpani.... - lamenta Electro, rialzandosi.
Hermann Schultz ha solo barcollato e si è già ripreso. Il suo costume trapuntato, tanto vituperato, lo rende il meno vulnerabile a questo tipo di attacco. Improvvisamente, però, i suoi dubbi sulla missione si acuiscono. Gli torna alla mente l'omicidio a sangue freddo di una guardia da parte dell'Avvoltoio.
Non sa che Shriek sta utilizzando il versante empatico del suo potere per destabilizzarli, anche se il suo occhio è lì a brillare per dimostrarlo. E la donna ne approfitta per investirlo con l'ennesima salva di suono concentrato che, seppur non lo rende poltiglia come potrebbe, lo scaraventa fin agli antipodi del corridoio, fino a schiantarlo contro il muro.
Per riacquistare il vantaggio perso, Maxwell Dillon tocca ancora il muro per spegnere tutte le luci. Crepita, pronto a contrattaccare, quando si blocca al baluginio di due occhi rossastri nel buio e di una sfilza di denti bianchi e acuminati, dietro la sua avversaria.
In un balzo una possente lucertola umanoide atterra Shriek contro il pavimento. Un centinaio di chili di muscoli e scaglie premono sulla sua schiena; Lizard mostra tutte le sue zanne, rendendo ben chiaro a tutti i presenti che questa è la sua preda.

-E’ tutta tua, amico, davvero – chiarisce Electro, alzando le mani e facendo un passo indietro.

-Connors..? Tutto qui quello che sai fare? Ho avuto ragazzi più violenti di te – lo sfida Shriek, il cui corpo sta emanando così tante vibrazioni soniche da far tremare il pavimento.

Lizard solleva imperterrito un braccio, pronto a calarlo per affondare i propri artigli nella carne...ma si ferma, portandosi le mani al collo e contorcendosi dal dolore.

-Basta così. Electro – ordina il Dottor Octopus; il suo sottoposto obbedisce scagliando una scarica elettrica addosso a Shriek, che urla per il dolore.

Lizard scuote la testa per riprendersi; afferra il collare, ma tutto ciò che ottiene è un’altra scarica di dolore. Si alza in piedi, guardando il Dottor Octupus dall’alto al basso ma senza osare attaccare.

Poi rivolge lo sguardo verso il corpo di Shriek, facendo un passo verso di lei.

-No. Andiamo – continua Otto Octavius. Questa volta non c’è bisogno dello shock neurale: Lizard emette un suono gutturale di protesta, ma lo segue. L'Avvoltoio si rialza a fatica e, pur stordito dallo scontro e da ciò che si è perso, si trascina al seguito del gruppo, aiutato da Electro.
Solo Shocker si attarda, lanciando un ultimo sguardo al caos che si sono lasciati alle spalle.

8 A.M.

Redazione del Daily Bugle


Robbie Robertson è abituato a sentire le urla del proprio editore a due piani di distanza, ma questa volta qualcuno sta facendo del proprio meglio per tenergli testa. E la giornata è appena iniziata.

-Non puoi togliermi il servizio!!! – sta protestando Betty Brant.

J. Jonah Jameson preme un pulsante sul telefono della sua scrivania:

-Gloria! Che interno ha la sezione annunci di lavoro?

-455, signor Jameson – risponde la sua segretaria, che non avrebbe avuto bisogno dell’interfono grazie al tono di voce tonante del suo capo.

-Bene, allora passameli perché non c’è più bisogno di un editore, visto che a decidere tutto è una giornalista che non ha idea di quanto poco interessa al pubblico di un criminale di quart’ordine come Shocker!!!

-Herman era collegato a qualcosa di grosso, Jonah, non lo hanno fatto evadere per niente!

-Certo che no! Lo hanno fatto uscire per rapinare qualche banca o rapire la figlia del sindaco o una di quelle stupidaggini che fanno quegli idioti in costume!!! Cosa vuoi che...

-Jonah – attira la sua attenzione Robbie. E’ l’unico a non aver mai avuto bisogno di alzare la voce per poter parlare con J. Jonah Jameson.

-Robbie, non metterti in mezzo, sarai anche Editor-In-Chief ma...

-Ho appena finito di parlare con Mercado. Un suo informatore al Ravencroft ha visto Shocker durante l’assalto.

Betty Brant incrocia le braccia; con la sua espressione ed il mezzo sorriso, non c’è bisogno di aggiungere “te l’avevo detto”.

-Hrmpf!!! Cosa vuoi, una medaglia!? Mercado è ancora impegnata con l’inchiesta Mace, che interessa ai lettori molto più di una lucertola a piede libero.[i] Gloria!!!

-Sì, mister Jameson?

-Chiamami Parker!!! Mi serve materiale su quell’evasione!!! Betty, la storia è Lizard, non il tuo amichetto che se ne va in giro con una trapunta in testa, intesi!?
La reporter inarca le sopracciglia, ma decide di lasciar cadere l'allusione e incalza su un altro fronte:

-Che mi dici di Octavius? Se si è dato di nuovo al crimine, farà notizia.

-A chi interessa un ciccione fuori di testa!? La gente vuole vedere mostri verdi in pantaloni viola!!! Le nostre vendite sono calate da quando Hulk non si fa più vedere in giro!!! Gloria!!! Chiamami il Generale Ross e digli che se non mi procura un’intervista con Banner si ritroverà con un nuovo titolo sui giornali di domani: “Bruce Banner, bomba ad orologeria” !!!
Betty Brant non ha mai rimpianto meno i tempi in cui era lei la segretaria di JJJ.

9 A.M.

Ravencroft Institute

 

Licenziato come professore, Peter Parker è solo in attesa che riparta il suo programma di dottorato. In questi giorni si riunirà il consiglio di facoltà che deciderà parte del suo destino nell'università, perciò tutti gli hanno consigliato di continuare la sua ricerca sia per non perdere ulteriore tempo sia per dimostrare al nuovo Preside che è un elemento diligente.
In barba ai consigli dei colleghi, stamattina ha indossato il costume da Uomo Ragno e si è fiondato al suo manicomio "preferito", dopo l'allarmata convocazione della sua psichiatra di fiducia. Ci sono vantaggi a non dover timbrare nessun cartellino, no?
-Grazie di essere venuto subito - lo accoglie Ashley Kafka, nella discrezione del proprio studio.
-Non abbastanza presto: se fossi stato di ronda stanotte... E per dirla tutta, sono qui anche per esigenze lavorative: mentre venivo, mi hanno chiamato dal Bugle per farmi coprire la vicenda. Probabilmente si farà vedere anche Betty Brant.
-Capisco. Ho fiducia nella tua discrezione.
-Raccontami quello che è davvero successo - le chiede Testa-di-tela, mettendosi comodo aderendo alla parete.

-Quindi erano... quattro membri dei Sinistri Sei, e ne hanno liberato un quinto... Abbiamo lasciato Otto a piede libero, e questi sono i risultati.
-Non è colpa tua – dice Ashley.

-Non ho detto che lo penso.

-Non ce n’è bisogno. Peter, hai dato ad Octopus tutte le possibilità di questo mondo di redimersi; quell’uomo ha problemi e non ha mai accettato di farsi davvero aiutare.

-Ed è anche estremamente pericoloso. Quello che non capisco è perché Octopus avrebbe dovuto reclutare... Lizard? Nello stato in cui si trova ora, poi..? La sua intelligenza quando è in forma rettile è sempre stata altalenante, ma non l’ho mai visto come giocatore di squadra.
-Perdonami ma è l'ultimo dei miei pensieri. C'è scappato il morto, ho degli uomini in ospedale e i federali con il fiato sul collo...
-Scusami, ragionavo ad alta voce. E stai tranquilla per i federali: tutti sanno che ti dedichi anima e corpo a questo posto, sei insostituibile. Dimmi solo: non hanno preso anche il Camaleonte?
-No, stranamente Dimitri è ancora nella sua cella. Anche se ultimamente è molto silenzioso...

-Ottimo. Porterai i miei auguri a Whelan, la Barrison e gli altri ragazzi?
-Spero che Edward si rimetta presto per poterlo fare... e spero che Frances si riprenda. E' rimasta scossa da quello che è successo ed è sparita. 
-Dopo una nottata così, chiunque si merita almeno una giornata di pausa. Io, invece, non posso riposarmi. Lasciami fare qualche foto, poi approfitterò della giornata libera per setacciare la città. Octopus non deve sfuggirmi.

 

1 P.M.

Porto di New York, Molo 4
A bordo della CS Marie Curie


-Mi avete già detto della storiella di quel Poe e della "lettera nascosta", ma... io continuo a sentirmi troppo allo scoperto su una barca, a pochi passi dall'ex base dei Fantastici Quattro - commenta l'Avvoltoio, dopo essersi accomodato nella nave posacavi “Marie Curie”. Le sue vecchie ossa stanche reclamano riposo.
-Io continuo a pensare che sia una figata pazzesca - gli ribatte Electro. L'ambiente gli è molto congeniale.
-E ne è, appunto, l'ex base. A proposito dei Fantastici Quattro, ne approfitto per comunicarvi che Reed Richards prenderà in consegna Quicksand. Tieniamoci pronti a prelevarla nel tragitto verso il Four Freedoms Plaza.
-Quicksand? Una donna? Siamo scesi così in basso, pur di trovare un sostituto a Marko? Quasi rimpiango di aver messo il veto sul Camaleonte.
-Toomes, dopo la deplorevole figura che avete fatto voi tre stanotte per mano di una donna, questa è l'ultima obiezione che sono pronto ad ascoltare - lo zittisce Octavius - Ti ricordo anche a chi è intitolata la mia nave. Quicksand, inoltre, è una scienziata migliore di tutti voi messi insieme. Oltre ad essere particolarmente potente.
-Perlomeno non dovremo darle da mangiare come con lui - ironizza Maxwell Dillon all'indirizzo di un insofferente Lizard, scortato da un manipolo di Octobot e tenuto a bada dal collare a scariche neurali. - A proposito, ci sono una cucina e una dispensa qui sopra, vero? Sto morendo di fame.
-Lasciatemi lavorare e il dottor Connors sarà presto pienamente a proprio agio.
-Lo spero, Otto. Questa non è una obiezione - mette le mani avanti, a parole e nei fatti - ma ora come ora penso sia un tantino pericoloso tenerlo con noi, né sono sicuro che obbedirà agli ordini. Non è un cagnolino, anche se in questo momento ci si atteggia.

-Può tornare umano, Octopus? O potrebbe succedere quando meno ce lo aspettiamo, magari durante uno scontro? - osa ancora parlare l'Avvoltoio, in un tentativo di dimostrare che ha ancora una propria autorevolezza, in quanto veterano del gruppo.
In tutta risposta, Otto li fulmina con lo sguardo e si rivolge al quinto membro del gruppo, pensieroso e in disparte:
-Hermann, non vuoi unirti anche tu ai tuoi amici nel mettere in dubbio le mie valutazioni?
-No, grazie, Doc, potete fare come vi pare per quanto mi riguarda, non sono io il cervellone del gruppo...
-Mmm. O non hai interesse per il destino della squadra, o non hai spina dorsale per porre obiezioni, o non hai abbastanza cervello per avere uno spirito critico. In tutti questi casi, sei sicuro di avere la stoffa per fare ancora parte dei Sinistri Sei?
-Lo lascio decidere a te. Ora scusatemi, ma il bagno mi reclama.
-Attento a non inquinare il porto, cagasotto - lo sfotte Electro, ma Shocker non gli dà peso.
Chiuso al sicuro nella ritirata, estrae il suo cellulare e manda un sms a Betty Brant:

<incontriamoci, è importante>

 

6 P.M.

Tra i tetti di Manhattan

 

Peter Parker ha sicuramente passato periodi peggiori, eppure ha la sensazione che niente stia andando come dovrebbe, né sul fronte lavorativo né sul fronte... supereroico. Ieri sera era con Catalyst sulle tracce di Quicksand e aveva pensato di aver trovato un indizio che collegasse Otto Octavius e il Coordinatore. Poche ore dopo, il dottor Octopus è tornato clamorosamente in azione. E' stato un vicolo cieco oppure Otto sta volutamente mescolando le carte per confondere le idee? Non appena Mr. Fantastic avrà liberato Quicksand dal suo stato cristalizzato, perlomeno potrà essere torchiata e si potrà avere qualche risposta.
Nel frattempo, però, in mano non ha niente se non enigmi. Tra mattino e pomeriggio, ha sprecato una quantità inusitata di fluido per ragnatele, in giro per la città, ma nessuna traccia dei Sinistri DalNumeroImprecisato.  Che si siano fatti vedere durante la pausa pranzo, mentre si rifocillava e mandava il materiale sull'evasione al Daily Bugle?
La frustrazione monta, a un livello tale che ha bisogno di sfogarla... contro qualcuno che se lo meriti.


7 A.M.

Osborn Chemicals, spogliatoio del personale


L'ultima volta che l'Uomo Ragno ha parlato con il vecchio Goblin risale a più di un anno fa, davanti alla tomba di Harry, quando il suo arcinemico conosceva ancora la sua identità segreta e gli aveva provocatoriamente proposto di nominarlo tra i propri eredi.[ii] Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti: Norman Osborn ha dimenticato il suo segreto, si è ammalato, è stato complice del sanguinario dio-ragno Omm, è guarito e ha rinunciato alla presidenza delle sue industrie, accontentandosi di esserne un azionista e tornando a farne il supervisore scientifico.
E in giro è comparso un nuovo Goblin che si atteggia a violento vigilante.
Nonostante tutto quello che è successo, nonostante cerchi di dimostrare al mondo che sta mettendo la testa a posto, un rigurgito acido risale nella gola di Peter ogni volta che il suo sguardo si posa sui connotati di Norman. Motivo per il quale ha rimandato questo incontro il più possibile.
-Oh. Questa seccatura era inaspettata - commenta Osborn, quando richiude il proprio armadietto, si volta e si ritrova l'Uomo Ragno appeso a testa in giù sul soffitto.

 

-Salve, signor Osborn. Dobbiamo parlare - si annuncia l'arrampicamuri, con i toni più distaccati e la voce più grave che riesce ad emettere.
-Mi dai del lei, Spidey? Dopo tutto quello che abbiamo passato..? – lamenta Norman, mentre prende il telefonino, pronto a chiamare aiuto, ma un filo di ragnatela glielo sottrae.

-Non c'è bisogno di chiamare la sicurezza... non ancora. Sa bene che abbiamo molte cose da chiarire, prima.
L'ex padrone dell'azienda si schiarisce la gola, si sistema la giacca e si accomoda su una panca, ostentando improvvisamente una certa flemma.
-Suppongo di sì. Perlomeno, mi aspettavo una visita dopo la baraonda del tempio di Omm.
-Non si tratta più di quelle buffonate. Qui parliamo della città, infestata da gente senza scrupoli... e che potrebbe essere legata a te - dice il tessiragnatele, balzando dal soffitto al pavimento con una capriola e imponendosi davanti alla sua nemesi, a braccia conserte.
-Se ti riferisci al nuovo Goblin, ho già rilasciato dichiarazioni  in cui ne ho preso le distanze e ne condanno la sua attività.
-A parole siamo tutti bravi. Dimostrami che non sei coinvolto-Non saprei come e, ad ogni modo, non è a te che devo rendere conto.
-Lasciati analizzare il sangue. Ti sei ripulito, ma chi mi assicura che non tu abbia riassunto il siero di Goblin? E questo non vale solo per il folletto verde... vale anche per il Coordinatore. L'ho affrontato e... i suoi poteri, il suo modus operandi... mi ricordano te.

-Sono lusingato che, dopo tutto questo tempo, tutto ruoti ancora attorno a me, arrampicamuri.
-A San Francisco è comparso anche un nuovo Hobgoblin. [iii]
-Sul dono dell'ubiquità ci sto lavorando...
-Qui le battute le faccio io. Primo: non credo alle coincidenze. Anche se non dovessi essere coinvolto in prima persona, tecnologia legata ai Goblin si sta diffondendo fin troppo. Su che cosa stai lavorando ultimamente?
-Se rispondessi, sarebbe spionaggio industriale.
Il bluff non ha funzionato: secondo le informazioni che ha raccolto, l'arrampicamuri sa già che una fuga di notizie dell'FBSA e un qualche coinvolgimento di Roderick Kingsley hanno dato vita al nuovo Hobgoblin della costa ovest. Meglio comunque non escludere nessuna opzione.
-Secondo: non credo più alle redenzioni... non oggi. Ho dato una chance al dottor Octopus... che lo aveva assunto nella tua azienda... e stanotte è tornato a dare fastidio.
-Già, triste vicenda. Ho letto l'articolo dei tuoi amici Parker e Brant...
Spidey non riesce a non trasalire quando si sente nominare in quel modo e torna subito all'attacco, sollevandolo per il bavero:
-Non credere di ingannarmi, Osborn, perché ti terrò d'occhio come non mai.
-Sarà divertente denunciarti per stalking. Ora, se non ti dispiace, dopo una giornata di lavoro e dopo una visita così spiacevole, ho bisogno di una serata di svago. E buona fortuna con Goblin, il Coordinatore e il dottor Octopus.
Il tessiragnatele lascia andare Norman, che si ricompone, prende la sua borsa, gli lancia un ultimo sguardo di sfida e fuoriesce dalla porta.
E l'Uomo Ragno dà un pugno al suo armadietto, lasciandovi il segno, prima di tornare a casa dalla sua famiglia.

7.30 P.M.
Forest Park, Queens

Dopo un pomeriggio di passeggio e giochi con sua nipote, Anna Watson si prepara a rientrare a casa.
-Andiamo, gioia, mamma a momenti torna dalle prove- la tira dolcemente per la mano.
-Va beeeene... ma c'è papà? - domanda candidamente la piccola May, mentre si impiastriccia il visino con un cono gelato.
-Spero--- penso di sì- risponde laconica la donna. Si è domandata perché Peter non sia rimasto a casa con sua figlia, dal momento che è stato licenziato, e non ha voluto darsi una risposta.
In parte le arriva da un'edicola fuori al parco. Troneggia la copertina di un'edizione speciale del Daily Bugle che parla dell'evasione di Lizard.
In genere Mary Jane le porta il giornale del giorno precedente, che i Parker ricevono in abbonamento omaggio. Non ha voglia di aspettare domani per togliersi la curiosità, né di spendere soldi inutili. Così, con una certa nonchalance si accosta al chiosco e dà un'occhiata alla copertina. Il servizio è di Elizabeth Brant e Peter Parker. La notizia la conforta, perché vuol dire che il marito di sua nipote sta lavorando, nonostante tutto.
La conforta meno dare una scorsa all'editoriale di J. Jonah Jameson, che spara a zero contro tutti - comprese tutte le amministrazioni - per l'aumentato livello di criminalità in città... e spara ancora a zero contro l'Uomo Ragno, perché non c'è quando serve e perché è notoriamente un avversario dei super-criminali coinvolti nell'evasione. E la cosa la disturba. Perché, dopo tutti questi anni, dargli ancora la colpa di quello che succede in città o, paradossalmente, di non avere il dono dell'ubiquità? JJJ non sa che il supereroe ha famiglia..!
Forse un tempo anche lei si lasciava andare a questi atteggiamenti populistici e, nonostante la sua netta contrarietà alla doppia vita di Peter, solo adesso che conosce il segreto vede la questione sotto un'altra prospettiva...
-Signora, il giornale costa un dollaro, se è così interessata - la rimprovera con il maggior garbo possibile il giornalaio.
Se potesse assistere alla scena, lo stesso Peter Parker sorriderebbe, al ricordo di tutte le occasioni in cui si è sentito dire lo stesso, quando leggeva a scrocco il giornale dopo averlo prelevato con una ragnatela...


10 P.M.
The Lusty Leopard

Anche se obnubilati da fiumi di alcol o da altre sostanze, l'attenzione di buona parte degli avventori del night club viene attirata dall'arrivo, sulla soglia, di una donna di colore, vestita con un tailleur e armata di una ventiquattrore. Non l'abbigliamento più usuale per una femmina, da queste parti.
I più ingenui fanno commenti sul fatto che si sia persa o abbia sbagliato guardaroba.
I più paranoici temono sia un agente delle forze dell'ordine in borghese o giù di lì.
I più pruriginosi ci provano.
-Ehi, tipa, permetti una parola? Sei sola? E' un peccato... - biascica un bianco alticcio e dal precario equilibrio. L'abbordata gli rivolge a malapena uno sguardo, senza nemmeno voltare la testa. In tutta risposta, l'ubriaco le si avvicina:
-Oh! Guarda che non mordo... non fare la snob!
Non appena l'alito di cocktail arriva alle sue narici, la nera estrae una bomboletta dalla borsa e gli scarica in pieno viso una spruzzata di gas urticante.
-Aaaaargh! Puttana negra! - urla il ragazzo, cercando di scappar via.
Un lento applauso attira l’attenzione della donna, ed un altro uomo si avvicina. Indossa una maglietta nera che mette ben in risalto i muscoli quando smette di battere le mani ed incrocia le braccia.

-Brava, capisco perché il boss ti paga così tanto: quella roba sembra pericolosa.

Il primo cliente è ancora a terra ad urlare e scalpitare; la sicurezza del locale è già sul posto, ma all’arrivo dell’uomo con la maglietta nera si sono fermati.

-Ce n’è anche per te se non tieni le debite distanze – si sbriga a chiarire la donna.

L’uomo dalla maglietta nera sorride, afferarndole la mano. Potrebbe strapparle facilmente la bomboletta, invece se la spruzza in faccia...o meglio dentro la faccia: la sua testa è diventata una sfera d’acqua. Il composto acido si scioglie all’interno dell’acqua, per poi riaffiorare sul palmo della mano destra. L’uomo la contempla per un secondo, prima di appoggiare la mano sulla parete: l’acido è così forte da iniziare a corroderla.

-Roba tosta davvero. Ci si potrebbe fare un sacco di soldi. Cos’hai nella valigetta?

-Portami dal Coordinatore, Hydro-Man. Non mi paga abbastanza da sopportare il tuo viscidume – protesta la donna, ritraendo la mano guantata e scrollandola come se avesse toccato qualcosa di immondo.

Hydro-Man la lascia allontanare, e solo allora il poveraccio con la faccia mezza sciolta riceve le prime attenzioni da parte degli uomini della sicurezza. Hydro-Man avvicina uno di loro:

-Hey, tu, vieni qui. Cos’è che vuol dire “viscidume”?

 

La donna di colore alza gli occhi mentre si addentra guardinga nel locale. Deve fare lo slalom tra tavoli di uomini in calore, palchetti rotondi con spogliarelliste avvinghiate ai loro pali e cameriere in bikini. Scansa tutto e tutti con la stessa aria di un visitatore in un reparto Malattie Infettive.
Insospettabili uomini d'affari la squadrano o le fanno commenti pesanti, mentre si strofinano il naso dopo l'ultima sniffata di coca.
Finalmente Hydro-Man la conduce in un lussuoso privée e, senza attendere, le mani guantate della donna scostano la tenda che fa da spartiacque dalla baraonda fuoristante.
-Ahem. Buonasera - si annuncia, con tutto l'aplombe di cui è capace.
-Ah, dottoressa, finalmente - la saluta il Coordinatore, che con un discreto gesto della mano fa capire subito alle ragazze che lo accompagnano e ad Hydro-Man che devono lasciarli da soli. -Ero preoccupato per lei.

-Dovrebbe essere preoccupato per se stesso, signore - allude, mentre si preme contro una parete per lasciar passare e uscire le prostitute.

-Lo so che lei non condivide i miei gusti...libertini, dottoressa, ma non mi sembra che si sia lamentata troppo per la provenienza dei miei soldi.

-Quello che mi interessa è proseguire la mia ricerca. Indisturbata – risponde la donna, appoggiando la valigetta sul tavolino. Il respiro del boss si fa più rapido quando la apre per osservare le decine di fiale perfettamente disposte in fila. Contengono un liquido verde.

Il Coordinatore si toglie il guanto sinistro ed inizia a sollevare la manica della giacca, mostrando una serie di buchi da ago su tutto l’avambraccio.

La dottoressa si volta per non guardare mentre il criminale si inietta una delle fiale nelle vene.

-Si vergogna del suo lavoro, dottoressa? Guardi che successo! – si vanta il Coordinatore, scattando in piedi: afferra il divano su cui era seduto e con una mano sola lo scaglia attraverso la parete.

La donna osserva con calma i danni causati, senza scomporsi minimamente.

-La formula non è ancora stabile. Abbiamo dovuto aumentare la dose del 10% per mantenere gli effetti ed il suo comportamente ultimamente è stato...erratico.

-Non sia troppo modesta, dottoressa. Il siero è perfetto. In effetti, speravo che accettasse di focalizzare la sua attenzione su un nuovo progetto.

-Questo non era parte dell’accordo – protesta la donna.

In tutta risposta, il Coordinatore colpisce il muro con un pugno: la sua mano affonda nel muro con facilità estrema. La donna deglutisce rumorosamente.

-...ma sono disposta ad ampliare le mie vedute.

-Non avevo dubbi. Ha letto i giornali di oggi, dottoressa? – chiede il Coordinatore, lanciandole una copia dell'edizione serale del Daily Bugle. In prima pagina il titolo “LIZARD IN LIBERTA’!” -Quei pezzenti dei Sinistri Sei hanno bisogno di fare tutta questa caciara per prendere gente dal Ravencroft... dilettanti. Forse avrei dovuto chiedere al Camaleonte di uccidere Connors nel sonno, che ne pensa dottoressa?

-Non è il mio campo – risponde secca la donna, cercando di restare il più neutrale possibile.

-Comunque anche noi abbiamo bisogno di nuove reclute. Anche a costo di crearne da zero.

-Coordinatore non vorrà seriamente...

-Si metta al lavoro, Dottoressa Stillwell. Mi serve un nuovo Scorpione.

 

12 P.M.
Howard Stark Memorial Hospital


L'orario delle visite è finito da un pezzo, ma per Frances Barrison non è un problema, oggi. Non aveva voglia di incontrare nessuno, nemmeno Malcolm McBride. Aveva bisogno di schiarirsi le idee... e stanotte ha bisogno di stare tranquilla, al capezzale di Edward Whelan, che non ha ancora ripreso i sensi dopo l'attacco del dottor Octopus. Si sente in colpa per non averlo impedito e vegliarlo è il minimo che possa fare per mettere a tacere la propria coscienza. Una serie di sentimenti negativi, che pensava di aver superato grazie alla terapia della dottoressa Kafka, sta tornando pericolosamente a galla.
Immersa nei suoi cattivi pensieri, scatta come una gatta quando un'infermiera irrompe nella stanza. La donna dalla pelle bianca sta per uscire dalla finestra, così com'era entrata, ma la voce del paramedico la ferma:
-Shriek, vuoi vendicarti?
L'ex criminale si blocca e si volta. Nessuno la chiama più da tempo con il suo vecchio nome di battaglia.
-Come dice, scusi?
-Se vuoi, puoi vendicarti dell'affronto del dottor Octopus e dei suoi accoliti.
-Come? Cosa?
-Unisciti a noi.
-Chi sei!?
Improvvisame nte, sotto la pallida luce della luna, i connotati della donna cambiano. E non solo. Nella divisa, ora c'è Cletus Kasady a risponderle:

-Chiunque vuoi che io sia.
Per un attimo, la testa di Shriek gira. Per un attimo, ha il sospetto di essersi addormentata e di star vivendo un incubo.
-Cletus..?!

Il volto di Carnage cambia ancora, per prendere le più rassicuranti fattezze di Ashley Kafka.
- No, no... Dimitri... sei tu?!
Il Camaleonte dribbla la risposta, facendo spallucce, e annuncia soltanto:
-Il Coordinatore ha una proposta da farti.

 

CONTINUA !



[i] JJJ si riferisce alla scomparsa di Jeff Mace, giornalista apparentemente morto nei panni del penultimo Capitan America.

[ii] Nel lontano #35, pubblicato più di dieci anni fa nel tempo reale.

[iii] Come sa chi legge Il Ragno Rosso o chi ha perlomeno letto il #78.